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Cioccolato: meglio monorigine o blend?

cioccolato monorigine blend
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Cioccolato monorigine o blend?

Negli ultimi anni, tra i cultori del cacao, sono diventate molto ricercate le tavolette di cioccolato monorigine, che tra gli appassionati vengono nettamente preferite ai blend.

Lo stesso Enrico Rizzi, che da anni si dedica alla ricerca delle migliori varietà di cacao in circolazione per creare tavolette di cioccolato sempre più raffinate, ha di recente lanciato una ricchissima linea di tavolette monorigine denominata "Cioccolati Rari", che spazia dal Venezuela sino alle Filippine.

Tutto ciò potrebbe portare a una facile conclusione: il cioccolato monorigine è sempre da preferire rispetto ai blend. Ma è davvero sempre così? Per stabilirlo, bisogna prima fare un po' di chiarezza sui termini.

Cioccolato monorigine: cosa significa

Un cioccolato monorigine è un cioccolato realizzato esclusivamente con fave di cacao provenienti dalla stessa area geografica.

Una tavoletta monorigine, quindi, potrebbe essere realizzata soltanto con cacao importato dalla Colombia, o per andare ancora più nello specifico da una determinata area della Colombia.

Per fare un esempio, Enrico ha realizzato una tavoletta monorigine al 66%, realizzata soltanto utilizzando cacao proveniente dalla provincia di South Cotabato, perché ha riscontrato durante le sue esplorazioni che le fave locali erano caratterizzate da note di frutti gialli e tropicali, miele e cereali.

La produzione di cioccolato monorigine, sebbene in continua crescita, è ancora di nicchia rispetto a quella dei blend, per ragioni che andremo ad analizzare a breve.

Esistono poi altre definizioni affini, ma non identiche a quella di cioccolato monorigine, che vanno a indicare prodotti analoghi, ma con caratteristiche differenti ancora più specifiche, ovvero:

Cioccolato monovarietà

Il cioccolato monovarietà è realizzato solamente con fave di cacao di una specifica varietà, proveniente però anche da aree geografiche diverse fra loro.

Cioccolato cru

Il cioccolato cru è realizzato esclusivamente con fave di cacao provenienti da una specifica piantagione. Si tratta, quindi, di un'indicazione ancora più specifica rispetto a quella dei cioccolato monorigine.

Cioccolato blend: cosa significa

Quando si parla di blend, al contrario di quanto visto sopra, si intende un cioccolato realizzato unendo secondo proporzioni prestabilite varietà di cacao differenti. Si tratta, insomma, di una miscela di diverse varietà di cacao.

Unendo fra loro varietà di cacao differenti, è possibile conferire al cioccolato le caratteristiche desiderate di ognuno di essi.

In generale, la stragrande maggioranza delle tavolette di cioccolato è realizzata con dei blend di cacao, per motivi che andremo a vedere a breve.

Monorigine vs Blend: pro e contro

Entrambe le tipologie presentano dei vantaggi e degli svantaggi, che elenchiamo di seguito per "decretare" quale sia il cioccolato migliore.

I vantaggi del cioccolato monorigine

  • Unicità: dato che il cacao proviene da un'unica area, tipologia o piantagione, i sentori di un cioccolato monorigine sono diversi da quelli di tutti gli altri. Si tratta, quindi, di un prodotto autenticamente unico.
  • Originalità: nei cioccolati monorigine è possibile trovare aromi e sentori che difficilmente potrai avere in un blend, come ad esempio cuoio, tabacco, ciliegie mature. Insomma, quello che stai degustando non è "semplice" cioccolato.
  • Qualità: il processo di ricerca e selezione che c'è dietro un cioccolato monorigine è quasi sempre garanzia di buona, se non eccelsa qualità.

Gli svantaggi del cioccolato monorigine

  • Costo: il principale svantaggio del cioccolato monorigine è che la materia prima di partenza, essendo di prima qualità e talvolta prodotta su piccola scala, è più costosa, e questo naturalmente si traduce in un prezzo finale più alto.
  • Originalità: lo abbiamo messo fra i vantaggi, ma paradossalmente potrebbe essere anche uno svantaggio… proprio perché la tavoletta che stai degustando non sa solo di cioccolato, a seconda dei tuoi gusti personali potrebbe anche non piacerti.

I vantaggi del cioccolato blend

  • Standardizzazione: realizzare un cioccolato con un blend consente di avere un maggiore controllo sulla resa finale di un prodotto e di conseguenza una resa più stabile, ed è questo il motivo per cui la stragrande maggioranza dei cioccolati originali è frutto di miscele.
  • Bilanciamento: Miscelare varietà di cacao differenti consente di ottenere dei cioccolati ben bilanciati, con caratteristiche di dolcezza, amarezza e acidità che in genere lo rendono gradevole ad ampie fasce di consumatori.
  • Economicità: non è sempre vero, ma tendenzialmente un blend è più economico da produrre di un monorigine, per cui spesso il costo finale per il consumatore è più contenuto (anche se ci possono essere rilevanti eccezioni, dato che un blend può essere realizzato con varietà di cacao di primissimo ordine).

Gli svantaggi del cioccolato blend

  • Omologazione: il "rovescio della medaglia" della standardizzazione è naturalmente l'omologazione, perché mescolando tante varietà di cacao differenti, i loro sentori più caratterizzanti finiranno per rimanere nascosti. È quindi difficile, sebbene non impossibile, trovare un blend che abbia la stessa personalità di un monorigine.

Verdetto finale

In realtà, non è possibile stabilire a priori se sia meglio il cioccolato monorigine o il blend.

Concettualmente, il cioccolato monorigine vince perché è per sua stessa definizione un prodotto davvero unico, in grado di farti provare emozioni che nessun altro cioccolato potrà farti provare.

Ma la verità è che un buon blend, creato dosando con sapienza le diverse varietà di cacao, potrà risultare nettamente superiore a molti monorigine. Anche perché, come già detto, in un blend possono comunque essere utilizzate varietà di altissima qualità, se si sa come utilizzarle e le si riesce ad armonizzare senza andare a coprire le loro caratteristiche.

Un ottimo esempio in questo senso è la tavoletta di cioccolato fondente 71,4% ER 2024, creata da Enrico nei laboratori OrNoir di Parigi, con le migliori varietà di cacao in circolazione in seguito a lunghe ricerche e sperimentazioni: il risultato è un cioccolato di grande carattere, con lievi note di frutta rossa, amabile acidità, sentore di cacao, buona aromaticità, gradevole amarezza, piacevoli sentori di frutta secca tostata.

Lo stesso, dopotutto, avviene con i vini: ci sono tantissimi DOC di qualità indiscussa che non sono prodotti in purezza, ma sono il frutto dell'incontro fra uve differenti, come ad esempio il Bramaterra delle colline dell'Alto Piemonte che è realizzato con Nebbiolo, Croatina, Vespolina e talvolta Bonarda.

Insomma, a decretare se sia meglio il cioccolato monorigine o blend sono la qualità delle materie prime e la capacità di utilizzarle al meglio.

Nello shop è possibile trovare tavolette di entrambe le tipologie, affiancate oltretutto dalle tavolette creative ispirate alle celebri Sinfonie di Enrico. Per stabilire quale sia la tipologia che preferisci, non ti resta che cominciare la degustazione!

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